Storie di tutte le cose visibili e invisibili



giovedì 30 luglio 2015

La verità è che non gli piaci abbastanza.

Martedì sera una delle mie Giovani Amiche (le mie adorate Sorelline) ha inondato di lacrime i sedili della mia macchina, piangendo l'ennesimo amore finito rovinosamente.
Per qualche misterioso motivo, ho frenato la mia innata tendenza a dirle quello che penso (ovvero la verità) perché mi sono resa conto che quello era (l'ennesimo) momento di sfogarsi e non di analizzarsi, e che il momento di analizzarsi per molte persone non arriva mai.

Ma permettetemi di sfogare la mia acida analisi in questa sede.

Molte delle mie Giovani Amiche (anzi, anche di quelle Diversamente Giovani, ora che ci penso) appartengono alla categoria che io definisco con un termine decisamente poco elegante, e di cui mi scuso preventivamente: le scimmie.
Premetto che il 98% delle succitate Amiche negano con forza di esserlo, e che - a parte l'appellativo decisamente sgradevole - non è certo un offesa. E' un modo di essere, o un caso.

La scimmia, nella mia personalissima e anche non condivisibile clusterizzazione, è creatura abituata a dondolarsi da un ramo all'altro. Insomma. Sono quelle che nella vita non sono mai stata single per più di un paio di settimane di fila (estremizzo per banalizzare), passando da una storia all'altra senza (quasi) soluzione di continuità.

Io tra un uomo e l'altro ho sempre dovuto aspettare almeno due anni di purga, e non sempre intervallati da sani e liberatori Momenti Glamour (per la definizione leggi qui).
Riconosco di avere dei tempi di elaborazione del lutto gravemente lenti. Vero altresì che, anche volendo, fatico non poco a trovare intorno a me uomini dai quali mi farei spettinare volentieri.
Anzi, in passato, il più delle volte mi sono dovuta pure autoconvincere, così giusto per non perdere il ritmo.

Ovviamente ciascuna vita è un libro e ogni storia un capitolo a se.
Tornando alla Giovane Amica disperata di cui sopra, il problema secondo me è sempre lo stesso; noi donne abbiamo un concetto di "storia senza complicazioni" molto diverso dagli uomini.
Per un uomo, una storia senza complicazioni dura al massimo 3 appuntamenti, possibilmente distanziati tra di loro di 3 mesi. O anni.

Un week-end a Parigi NON è una storia senza complicazioni.
Se ci regalano una borsa NON è una storia senza complicazioni.

Gli uomini sono creature semplici e pragmatiche, ma con un fiuto infallibile per il futuro anteriore.
Annusano ben prima di noi il malcelato innamoramento, ma c'è' dell'altro.
Non ne sono coscienti ma - nonostante le apparenze - sono insofferenti ad ogni minino cenno di complicità, intimità, interessamento alle loro vite. Insomma, il confine è sottilissimo ma capita che dopo mesi di apparente perfezione, arriva la fuga più o meno improvvisa e immotivata e quasi sempre priva di spiegazioni.

Le spiegazioni non arrivano perchè non le sanno neanche loro.
Ma c'è poco da spiegare: non ci vogliono più nella loro vita.

Giovane Amica, non è sbagliato lui e non sei sbagliata tu.
Era sbagliato il NOI.