Storie di tutte le cose visibili e invisibili



mercoledì 2 maggio 2012

I will survive



Nessuna paura, il mio cuore sta benissimo, per ora.
Che a volte però, un pochino rimpiango la me di qualche vita fa, divelta tra passione e tormento, le notti insonni, tante sigarette e troppe lacrime.
Mi faccio tenerezza, se ripenso al tempo che ho sprecato ad analizzare intenzioni, parole, opere, omissioni. Inutilmente.

Ti lascia = non ti ama.
Non abbastanza.
Non più.
Mai.
Punto.
Ora soffri per un legittimo periodo di tempo, e fattene una ragione, thank you.
Ne uscirai più magra e più diffidente, fino alla prossima cantonata.
Perchè la riprenderai, oh se la riprenderai...
Perchè sei tu che scegli i tornanti di montagna, invece che i sentieri pianeggianti. Almeno affrontali con gli scarponi, invece che con il tacco 12; emotivamente, si intende.
Almeno fino a quando deciderai che un paio di tacchi valgono bene un sentiero più facile. Se lo deciderai ...
Che i sentieri mica sono tutti noiosi ... e poi io ho già dato ampiamente, sherpa ad honorem.

Ma questa ero io, quando soffrivo.
Soffro ancora, ma per motivi diversi.
Per ora.

"Per sopravvivere devi pensare che stai vivendo il film della tua vita a puntate, e prima o poi arriverà anche la puntata buona.
Devi pensare di essere Carrie, che alla fine Mr. Big se l’è sposata sul serio.
Anche se lui andava, veniva, sposava un’altra, lasciava e si faceva lasciare, e ti senti come Carrie, in lacrime su un marciapiede, anche se in un’anonima cittadina di provincia e non sulle scale di un appartamento a Manhattan.

Devi pensare che l’importante è davvero la salute, tu che convivi con il dolore tuo e degli altri.
Devi pensare che ci sei passata tante volte, più di chiunque conosci, ma ogni volta fa più male perché speri sempre che sia l’ultima, e sai quanta strada deve passare, dopo.

Devi pensare che si mette insieme un giorno dopo l’altro, sprecandoli tutti, rifugiandosi dove sai, in quel posto magico e silenzioso che profuma di pagine stampate, perché tuffarti dentro le vite immaginate è l’unico modo per non pensare, ostinatamente, alla tua che è rimasta vuota, almeno fino a che farà così male.

Devi nascondere foto, cancellare numeri, chiudere finestre, perché la lontananza non è affatto come il vento, la lontananza funziona sempre, e questa volta la vicinanza diventa prigione.

E allora se puoi devi scappare, anche se il dolore ti seguirà come un bagaglio a mano, e per renderti almeno indimenticabile devi farti piccola e silenziosa, perché chi è invisibile, resta almeno nel cuore per sempre."

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