Storie di tutte le cose visibili e invisibili



martedì 3 gennaio 2012

Trapassato prossimo

Suono prolungato del campanello: segnale inequivocabile che si tratta di un minorenne.
Apro la porta in vestaglia e il decenne mi guarda da sopra gli occhialini.
“Papà ha avuto un’idea: che tu mi correggi i compiti di Italiano”.
Mi gonfio come un pallone, certa della mia netta superiorità in una materia che confido di conoscere alla perfezione.

Apriamo il libro degli esercizi sui verbi.
“Che bello, io adoro i verbi Italiani !! Pensa che meraviglia, per ogni occasione e sfumatura c’è una forma verbale ben distinta. Pensa che io non ho mai sbagliato un congiuntivo da quando ero piccolissima !!”
Il piccolo Harry Potter biondo mi guarda con malcelata ostilità.
“Allora cominciamo: passato remoto … bene bene …. Questa è giusta, questa anche … ah ecco !!! Qui vedi hai fatto un errore, questo è passato prossimo, il passato remoto indica un azione conclusa e non è un verbo composto da un ausiliare.”
Il decenne mi guarda con malcelata ostilità, parte seconda.

“E ora passiamo a questi, cosa sono? Ah !! Trapassato remoto e trapassato prossimo …”
Nella mia testa si forma una palpabile nebbiolina e le sinapsi iniziano vertiginosamente la loro attività …
Mo’ adesso qual è il trapassato prossimo e quale quello remoto ? Io ebbi finito? Io avevo finito? Oddio panico … perché non c’è neanche un esempio in questo libro ? Mah …

“Ecco … mi sembra che questa sia giusta … mi sembra … tu che ne dici?”
Mi guarda con malcelata ostilità, parte terza, mentre suo padre ci passa sotto i piedi con il nuovo aspirapolvere fucsia (ok, il colore l’ho scelto io) a doppia velocità, urlando:
 “Ma avete visto che potenza ?? Guardate il topo di polvere che si sta formando, guardate!”.
“Papà ti prego qui c’è gente che lavora”
“Sì appunto, piantala che ci stiamo concentrando”

“Bene, noi abbiamo finito. Le divisioni le hai fatte?”
“Sì, ma quelle me le corregge papà, che è meglio …”

Chiedo scusa al decenne perché sicuramente la Maestra avrà detto “Ma insomma, hai fatto degli errori nei compiti di Italiano, non potevi farteli correggere dalla mamma?”
E lui avrà risposto qualcosa del tipo “Me li ha corretti l’amica del papà, che diceva che era bravissima”.

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